La prevalenza e l’incidenza dei disturbi di memoria risultano in costante crescita, come era già stato previsto dagli anni ’90. Questa condizione, che noi oggi chiamiamo compromissione mnesica isolata, può in alcuni casi regredire oppure rimanere stabile altrimenti esitare in una demenza di Alzheimer. Allo stato attuale, numerose ricerche hanno dimostrato che l’attività di stimolazione cognitiva e uno stato generale di benessere emotivo, possono proteggere il cervello dal deterioramento e ritardare l’insorgenza, eventualmente, di una demenza di Alzheimer. L’allenamento delle funzioni cognitive rallenta l’invecchiamento, migliorando così il proprio benessere, la propria autostima e di conseguenza la qualità della vita. Così, l’occasione giusta per “allenarsi” è la “Settimana del Cervello”.